Lancia Beta – Auto d'epoca in vendita
La Lancia Beta rappresenta una delle famiglie di vetture più versatili e tecnicamente interessanti della produzione italiana dagli anni ‘70 agli inizi degli anni ‘80. Disponibile in numerose varianti di carrozzeria, dalla berlina alla sportiva Montecarlo a motore centrale, la Beta ha segnato una svolta per la Lancia nel periodo post-acquisizione da parte di Fiat. Progettata con soluzioni moderne e una meccanica raffinata, oggi è ricercata da appassionati che apprezzano le sue qualità stradali e lo stile tutto italiano.
Zoekresultaten

1976 | Lancia Beta Coupe 1600
ISCRITTA ASI CON C.R.S. – CONSERVATO – SUPERCONDIZIONI


1976 | Lancia Beta Coupe 2000
SUPERBE, RARE, ORIGINALE Jamais Restaurée -

1977 | Lancia Beta Spider 1600
Zagato Spider

1978 | Lancia Beta Coupe 1300
STUPENDA LANCIA Beta 1.3 82 CV Coupe - 1978 - 50091 Km

1983 | Lancia Beta HP Executive VX
Lancia Beta HPE Volumex M1048

1981 | Lancia Beta Coupe 1600
LANCIA Beta Coupe laser 1.6 funzionate ben tenuta

1980 | Lancia Beta Montecarlo
LANCIA Beta MONTECARLO

1979 | Lancia Beta Coupe 1600
LANCIA Beta Coupe 1.6 102cv
Riferimenti all'annuncio "Lancia Beta" di Classic Trader
Di seguito troverai annunci relativi alla tua ricerca che non sono più disponibili su Classic Trader. Utilizza queste informazioni per ottenere una panoramica sulla disponibilità, le tendenze di valore e i prezzi attuali di una "Lancia Beta" e fare una scelta d'acquisto più informata.
1977 | Lancia Beta Montecarlo Spider
LANCIA BETA 1600 SPIDER TIPO 828 BS0- ISCRITTA ASI CON C.R.S. – SUPERCONDIZIONI – SICURA RIVALUTAZIONE – SUPERPREZZO (1977)
1985 | Lancia Beta Trevi 2000
1972 | Lancia Beta 1800
LANCIA FULVIA 1.3 S COUPE’ TIPO 818.630 - ISCRITTA ASI CON C.R.S. – SUPERPREZZO (1972)
Storia della Lancia Beta
La Lancia Beta nasce nel contesto del profondo rinnovamento tecnico e industriale seguito all’ingresso di Fiat nel capitale Lancia nel 1969. Presentata nel 1972, la prima Beta fu la Berlina, che sostituiva la Fulvia con una linea moderna e meccanica avanzata. Successivamente la gamma si ampliò con il Coupé, lo Spider realizzato da Zagato, la versatile HPE (High Performance Estate), la Trevi dalle finiture più ricercate e la sportivissima Montecarlo a motore centrale. Il progetto Beta ha rappresentato uno spirito innovativo, sia sul piano delle soluzioni tecniche – come le sospensioni indipendenti su tutte le ruote e il cambio a 5 marce – sia per la varietà di versioni. Oltre 18.000 esemplari furono prodotti fino al 1984, con rilevanza anche nel motorsport: la Beta raccolse successi nelle competizioni, inclusa la base tecnica per le vittorie nelle gare endurance e nei rally con le versioni Turbo e la Rally 037.
Evoluzione della serie Beta
La Lancia Beta non aveva un unico predecessore diretto: rimpiazzava in realtà la Fulvia Berlina, pur distinguendosi profondamente da essa per impostazione e concezione. Nel corso di dodici anni, la Beta conobbe una molteplicità di evoluzioni: la prima serie introdusse la Berlina e subito dopo il Coupé, dal taglio più sportivo. Lo Spider, esemplare aperto nato dalla collaborazione con Zagato, veniva assemblato a partire da scocche Coupé. HPE rappresentò l’incrocio tra station wagon e coupé, offrendo grande versatilità d’uso. Nel 1980 arrivò la Trevi, berlina a tre volumi dotata di interni più ricercati e optional inediti per l’epoca. La carriera della Beta terminò nel 1984 con l’arrivo della Lancia Thema, segnando la fine di un’era. Le varie versioni, come le Serie I e II, sono oggi molto apprezzate dagli appassionati per le loro specificità.
Punti di forza e statistiche della Lancia Beta
La Lancia Beta si distingue per la varietà di modelli realizzati (berlina, coupé, spider, HPE, Montecarlo, Trevi), un telaio moderno con avantreno preciso, sospensioni indipendenti su tutte le ruote e impianto frenante a quattro dischi. La Beta offriva già negli anni ’70 il cambio a 5 rapporti, dotazione non comune tra le concorrenti dell’epoca. Specifica fondamentale: la Montecarlo spicca per lo schema a motore centrale trasversale e la trazione posteriore, progettata e costruita interamente da Pininfarina. Sul mercato attuale delle auto storiche, la Beta risulta molto presente: circa il 72% degli annunci Lancia su Classic Trader riguarda un modello Beta. La domanda è significativa con oltre il 67% dei click sulle inserzioni Lancia rivolto alla gamma Beta, segnale di interesse costante sia tra collezionisti che appassionati.
Dati tecnici principali
Serie speciali e modelli da collezione
La Lancia Beta si è distinta per alcune versioni rare e particolarmente apprezzate. Il Montecarlo fu prodotto in due serie e, negli Stati Uniti, venne commercializzato come Lancia Scorpion. Le versioni Volumex (VX) di Coupé, HPE e Trevi adottavano il compressore volumetrico, rappresentando il vertice tecnologico della famiglia Beta. La Beta Spider Zagato, trasformata nell’officina Zagato in Italia, fu distribuita anche sul mercato americano ed europeo in alcune varianti limitate. Alcune versioni come la Montecarlo Spider furono realizzate in meno di 1.000 esemplari. La Beta Montecarlo Turbo e la Rally 037 derivata hanno lasciato un segno nelle corse, ottenendo importanti risultati a livello internazionale.
Motori, prestazioni e comportamento su strada
Il punto di forza della Lancia Beta è sempre stato il comportamento stradale: avantreno preciso, assetto bilanciato e una gamma motori bialbero elastici e vivaci. Le versioni con motore 2.0 raggiungevano valori di prestazione superiori ai concorrenti di fascia simile dell’epoca, mentre la Montecarlo offriva una vera esperienza sportiva grazie al motore centrale e alla trazione posteriore. Quasi tutte le Beta vantano cambio a cinque marce e freni a disco sulle quattro ruote. Le versioni Volumex introducono il compressore per un’accelerazione più pronta e una guida ancora più coinvolgente. Modelli da evidenziare: Beta Coupé 2000 (120 CV, servosterzo, interni curati), Beta HPE VX (motore 2.0 sovralimentato, dotazione esclusiva), Montecarlo (motore centrale posteriore, assetto sportivo), Spider Zagato (tetto removibile, produzione artigianale).
Design, interni e dotazioni
Il design della Beta ha coinvolto grandi nomi: la Berlina fu curata da Gianpaolo Boano, il Coupé da Piero Castagnero, mentre la Montecarlo nacque dalla matita di Paolo Martin e fu realizzata da Pininfarina. Colorazioni e materiali variavano in base a modello e mercato; tra le chicche spiccano tessuti raffinati come la lana Zegna nell’HPE VX, inserti cromati per le prime serie e dettagli neri anti-riflesso per le ultime. Dotazioni all’avanguardia: climatizzatore su richiesta, vetri elettrici soprattutto sulle versioni Trevi e HPE, radio di serie o optional. I cerchi varia vano da classiche misure Cromodora e Campagnolo a 13-15 pollici. Il bagagliaio HPE era modulare con grandi capacità di carico; la Montecarlo ricalcava lo stile dei migliori sportivi italiani con linee tese e soluzioni da “piccola Ferrari.”
Altri aspetti rilevanti
Molti esemplari Beta circolano ancora oggi con documentazione originale, manuali e accessori di fabbrica. Diversi sono certificati come storici (ASI, FIVA), godendo di benefici assicurativi e fiscali in Italia. Le versioni più rare sono oggetto di restauri dettagliati e vengono spesso accompagnate da fotografie e cronologie manutentive complete. La disponibilità di ricambi è buona grazie al supporto di club, specialisti e alla diffusione internazionale del modello.
In sintesi
La Lancia Beta è un capitolo centrale nella storia automobilistica italiana, segnando il passaggio della casa torinese a un approccio più moderno e tecnologico. Difficilmente un'altra famiglia di vetture ha saputo offrire varietà di versioni, sistemi meccanici evoluti e raffinati dettagli con uno spirito così marcatamente italiano. Sul mercato delle auto d’epoca, la Beta è ben rappresentata sia nell’offerta che nella domanda, confermandosi una scelta di riferimento per appassionati e collezionisti che desiderano un’esperienza di guida classica ma con solide basi tecniche.








