Ferrari 312 auto d’epoca in vendita

Storia e origini della Ferrari 312

Nel 1966 la Formula 1 introdusse una nuova regolamentazione sulle cilindrate dei motori, portandole a un massimo di 3 litri. Ferrari rispose con la 312 F1, equipaggiata dal suo storico motore V12 di Enzo Ferrari. L’intento era quello di massimizzare potenza e resistenza rispetto ai rivali che spesso adottavano soluzioni a otto cilindri. In pista la 312 debuttò fra difficoltà di sviluppo e una concorrenza agguerrita, ma grazie a piloti come John Surtees e Ludovico Scarfiotti, il modello riuscì a ottenere alcuni successi nelle stagioni comprese tra il 1966 e il 1969.

Evoluzione della serie 312 e modelli successivi

La Ferrari 312 deriva direttamente dai prototipi monoposto delle prime Ferrari da Gran Premio. Fu il primo modello della casa di Maranello ad adottare la suddetta architettura da 3 litri, sostituendo la precedente serie 158-1512. Durante la sua evoluzione, la 312 venne continuamente aggiornata, culminando poi nella serie 312B lanciata nel 1970, dove venne adottato il nuovo motore a V opposta di tipo boxer, segnando un punto di svolta nella filosofia tecnica Ferrari.

Caratteristiche salienti della Ferrari 312 e dati di mercato

Punto di forza della 312 è il possente motore V12, sinonimo di sonorità inconfondibile e di una risposta ai regimi elevati apprezzata da piloti e amanti della tecnica. Il telaio tubolare, la carenatura sottile e i dettagli aerodinamici la distinguono tra le monoposto degli anni '60. Dal punto di vista statistico, la 312 copre, nei dati Classic Trader, il 100% delle offerte e delle visualizzazioni relative a questo codice produttore Ferrari, rendendola senza rivali all’interno della propria nicchia d’interesse.

Dati tecnici della Ferrari 312

Versioni speciali e esemplari degni di nota

Nell’ambito della 312, alcune versioni si distinguono per allestimenti specifici destinati a determinati piloti o per sviluppi tecnici particolari nel corso degli anni. Tuttavia, non si registrano vere e proprie "edizioni limitate" nel senso tradizionale, ma alcune vetture sono oggi note per essere appartenute a campioni come Scarfiotti o Amon.

Affidabilità e manutenzione

Le Ferrari 312 sono auto concepite esclusivamente per l’impiego agonistico. Gli interventi richiesti sono estesi e sofisticati, in particolare su motore, trasmissione e sospensioni. L’accesso ai ricambi può essere complesso e spesso richiede competenze specifiche tipiche di restauratori di auto da corsa d’epoca.

Motorizzazione, prestazioni e comportamento su strada/pista

Il V12 da 3 litri garantiva potenze comprese fra 360 e 420 CV, con una curva di erogazione pensata per l’utilizzo ai massimi regimi. La risposta dello sterzo diretto, la posizione di guida raccolta e la distribuzione dei pesi rendono la 312 una vera auto da Gran Premio da guidare, severa e priva di qualsiasi ausilio elettronico. - Ferrari 312 F1 (1966-1969): Motore V12 60°, potenza variabile a seconda dell’evoluzione stagionale, monoposto con peso contenuto, cambio manuale a 5 marce.

Design, interni ed esterni

La carrozzeria della 312 riflette le scelte ingegneristiche orientate alla performance: profilo basso, codone allungato per gestire i flussi aerodinamici, e prese d’aria per il raffreddamento dei dodici cilindri. L’abitacolo essenziale, con strumentazione minima e seduta a guscio, rispecchia i canoni dell’epoca delle corse, priva di comfort ma altamente funzionale. Le colorazioni sono tipicamente rosso corsa, con dettagli gialli o bianchi a seconda della livrea imposta dai regolamenti e dagli sponsor.

Altre informazioni sulla Ferrari 312

Essendo una vettura da gara, la 312 è idonea quasi esclusivamente a utilizzo storico in eventi, gare di rievocazione e collezioni. Il valore di questi esemplari è fortemente correlato alla loro storia sportiva documentata.

Riepilogo

La Ferrari 312 segna un passaggio tecnico fondamentale per Enzo Ferrari e la sua squadra in Formula 1. Il V12, la sua configurazione e la rarità sul mercato la rendono un’auto di interesse esclusivo per chi vive la passione per le corse del passato, con tutte le complessità e le peculiarità dell’ingegneria italiana degli anni ’60.