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FIAT 126 auto d’epoca in vendita
La Fiat 126, prodotta dal 1972 al 2000, rappresenta l’evoluzione della celebre 500. Questo modello compatto, con trazione posteriore e motore a due cilindri, ha segnato una generazione di city car grazie a manutenzione economica, disponibilità di ricambi e numerose varianti. Un piccolo classico italiano ricco di personalità e dettagli tecnici pensato sia per appassionati sia per chi desidera avvicinarsi al mondo delle auto storiche.
Risultati della ricerca

1983 | FIAT 126
FIAT 126 A1 MADE BY FSM (1983) - SUPERPREZZO

1979 | FIAT 126
Superbement bien conservée !


1973 | FIAT 126
Year 1983 !!


1987 | FIAT 126 BIS
Fiat 126 "Carabinieri"
Riferimenti all'annuncio "FIAT 126" di Classic Trader
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1981 | FIAT 126
1983 | FIAT 126
La versione UNIFICATA
1978 | FIAT 126
FIAT 126 650 Personal 4 - ISCRITTA ASI VENDUTA
1987 | FIAT 126 BIS
Fiat 126 "Carabinieri"
1976 | FIAT 126
FIAT 126 A - Restaurata - ASI + CRS
1986 | FIAT 126
FIAT 126 - Nuova -
1977 | FIAT 126
Original
Storia della Fiat 126
Introdotta nel 1972 come successore della Fiat 500, la Fiat 126 è stata progettata per offrire maggiore sicurezza, comfort e facilità d’uso pur mantenendo compattezza e semplicità meccanica. Il progetto nasce in Italia, ma dal 1973 la produzione si estende anche allo stabilimento FSM di Bielsko-Biała, in Polonia, per soddisfare una richiesta crescente sia in patria che nei mercati dell’Europa orientale. La struttura richiama quella della 500, ma con miglioramenti come il serbatoio spostato sotto il sedile posteriore per aumentare la sicurezza. Quattro posti, pratico portellone posteriore e finiture semplificate hanno segnato la carriera di questo modello, diventando la base per numerose elaborazioni e edizioni speciali. Nel corso degli anni, la Fiat 126 si è distinta per la sua presenza nelle grandi città europee, grazie anche alla facilità di parcheggio e ai costi di gestione ridotti.
Evoluzione e varianti della gamma 126
La produzione della Fiat 126 inizia nel 1972 e prosegue fino al 2000, con aggiornamenti meccanici e stilistici nel corso dei decenni. Al debutto monta ancora il bicilindrico raffreddato ad aria (594 cm³ e poi 652 cm³), direttamente derivato dalla 500 ma ottimizzato, abbinato a un cambio manuale a 4 rapporti (inizialmente non sincronizzato sul primo rapporto). Nel 1987 nasce la 126 Bis che introduce il motore raffreddato ad acqua (704 cm³), nuove soluzioni tecniche e miglioramenti negli interni. La 126 “Personal 4” offre soluzioni più curate e comfort aumentato, mentre le versioni prodotte in Polonia arrivano fino al 2000, restando una proposta accessibile per molti mercati. Il modello è stato base per vari allestimenti e anche per versioni speciali destinate al motorsport o prodotte da carrozzieri e preparatori italiani come Giannini e Moretti.
Punti salienti e statistiche della Fiat 126
Il vero fascino della Fiat 126 risiede nella sua struttura essenziale e robusta: motore bicilindrico, peso ridotto attorno ai 600 kg e dimensioni estremamente compatte la rendono irrinunciabile in ambito urbano. La presenza di numerose versioni e opportunità di personalizzazione (sia di serie che aftermarket) hanno reso la 126 una delle auto storiche più accessibili e riconoscibili. Elementi come il tettuccio apribile (optional), originali cerchi da 12”, sedili in similpelle o tessuto e strumentazione essenziale rappresentano fedelmente la filosofia della Fiat di quegli anni.
Dati tecnici della Fiat 126
Serie speciali e modelli da collezione
Le varianti più conosciute sono la "Personal 4", con interni migliorati e più comfort, la 126 Bis che adotta il motore raffreddato ad acqua e bagagliaio posteriore più sfruttabile, oltre alla Moretti Minmaxi (cabrio/off-road), varianti sportive Giannini e numerose elaborazioni da parte di preparatori sia italiani che esteri. Alcuni esemplari furono allestiti in versione cabriolet o in piccole serie limitate e sportive per il motorsport (come i kit Abarth "Gruppo 2").
Debolezze e problemi ricorrenti della Fiat 126
Il punto debole principale resta la ruggine, che colpisce soprattutto sottoporta, passaruota, pianale, porte, zone attorno al parabrezza e il sottoscocca—particolarmente nei modelli prodotti dagli anni Novanta in poi (protezione antiruggine peggiorata). I motori Bis, raffreddati ad acqua, sono più delicati rispetto ai propulsori originali a raffreddamento ad aria: soffrono di frequenti problemi alla guarnizione della testa e impianti di raffreddamento a termosifone senza pompa, mentre le versioni precedenti ad aria sono più affidabili. Perdite d’olio significative sono comuni soprattutto nelle guarnizioni dei semiasse e nei tubi dell’asta dell’olio. Le trasmissioni dei primi esemplari non sono sincronizzate (serve doppietta nelle cambiate), mentre successivamente sono quasi tutte sincronizzate, tranne la prima che spesso resta non sincronizzata. Problemi all’impianto elettrico e ricambi dell’abitacolo fragili sono all’ordine del giorno: finestrini e maniglie si danneggiano facilmente, la ventilazione interna è poco efficace e a volte l’impianto di riscaldamento emana odore di olio. Attenzione soprattutto a ruggine, stato del fondo e presenza di documentazione per i modelli d’importazione, insieme a condizioni di trasmissione e sospensioni.
Motore, prestazioni e comportamento dinamico
Il propulsore due cilindri posteriore (raffreddamento aria/acqua a seconda della serie) assicura una guida agile nei centri urbani, con consumi normalmente sotto i 6 l/100 km e un comportamento su strada che privilegia la maneggevolezza rispetto alle alte prestazioni. Cambio manuale a 4 marce (nei primi senza sincronizzazione sul primo rapporto) e freni a tamburo richiedono uno stile di guida "d’altri tempi". L’assetto molto semplice, le ruote piccole e la carreggiata stretta si traducono in un’esperienza di guida tipicamente vintage: basta poco per sentirsi immersi nell’atmosfera italiana degli anni Settanta e Ottanta. I modelli da 23-24 CV (594-652 cm³) sono i più diffusi; la Bis da 704 cm³ è più potente ma più rara, così come le versioni modificate Giannini e le Personal 4, ricercate per comfort e finiture. Versioni speciali elaborate (Abarth, Giannini) aumentano notevolmente la grinta, ma restano una nicchia per appassionati.
Design interno, comfort e accessori della Fiat 126
Il design della 126 è funzionale e immediato: carrozzeria minimalista, dettagli arrotondati, dimensioni ridotte pensate per città trafficate. All’interno, gli allestimenti sono semplici: sedili in finta pelle o vinile (colori variabili secondo anno), tappezzerie in moquette o gomme facili da pulire, cruscotto con strumentazione essenziale. Tra gli accessori più apprezzati, il tettuccio apribile, i sedili posteriori abbattibili (sulle versioni successive), e la possibilità di montare cerchi speciali o aftermarket. Diversi colori di carrozzeria sono stati proposti, dai classici bianco e rosso alle varianti pastello o metallizzate degli anni Ottanta e Novanta. Alcune versioni disponevano di accessori rari come fendinebbia anteriori, cerchi in lega leggera (BWA) e accessori sportivi post-vendita.
Altre caratteristiche e curiosità
La Fiat 126 è stata costruita sia in Italia sia in Polonia per raggiungere un pubblico vastissimo, diventando anche un veicolo simbolo dei Paesi dell’Est europeo negli anni ’80 e ’90. Ricambi reperibili, manutenzione basic, costi ridotti e facilità di elaborazione l’hanno resa popolarissima tra i giovani e tra chi desiderava una prima auto storica. Certificata d’interesse storico (CRS) in Italia, può accedere a vantaggi fiscali e assicurativi.
In breve: Fiat 126 auto d’epoca
La Fiat 126 è uno dei simboli dell’automobilismo popolare europeo: facile da gestire e personalizzare, con una meccanica semplice e un atteggiamento unico sulla strada. Chi desidera una city car classica, economica, facilmente reperibile come usato e con tutto il fascino della mobilità italiana degli anni Settanta e Ottanta, non può che guardare a questo modello come a una soluzione concreta e appagante.





