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Autobianchi Stellina – Oldtimer comprare
La Autobianchi Stellina rappresenta uno dei modelli più rari e innovativi della storia automobilistica italiana. Prodotta soltanto tra il 1964 e il 1965 in appena 502 esemplari, questa spider due posti è stata la prima vettura italiana di serie con carrozzeria completamente in vetroresina, fissando nuovi standard in termini di leggerezza e resistenza alla corrosione.
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Crea annuncioStoria della Autobianchi Stellina
La Autobianchi Stellina nacque nel pieno boom economico degli anni Sessanta, periodo contraddistinto dal desiderio di mobilità e da una crescente diffusione delle auto scoperte. Presentata come prototipo al Salone di Torino nel 1963, la Stellina andò in produzione l'anno successivo, distinguendosi per la sua carrozzeria in vetroresina su telaio in acciaio: una novità assoluta per l'Italia. L’adozione di questo materiale innovativo, fino ad allora visto con una certa diffidenza, proteggeva la vettura dalla ruggine e ne garantiva una leggerezza superiore rispetto alle concorrenti. Nonostante una buona accoglienza iniziale per il design firmato Luigi Rapi e la qualità costruttiva, il prezzo elevato e la percezione di fragilità legata alla plastica limitarono la diffusione della Stellina. Nel 1965, con soli 502 esemplari prodotti, la linea venne chiusa per lasciar posto alla Fiat 850 Spider.
La storia della serie Stellina
La gamma Stellina si compone principalmente di due varianti legate alla motorizzazione: la prima serie, spinta dal motore da 767 cm³ derivato dalla Fiat 600, prodotta in circa 300 unità; a seguire una seconda versione, denominata 'Stellina 800', con cilindrata portata a 792 cm³ per circa 200 esemplari. La Stellina non ebbe una vera e propria erede diretta, ma la filosofia tecnica e lo stile influenzarono il progetto della successiva Fiat 850 Spider. Allo stesso modo, la parentela tecnica con la Fiat 600 è evidente, sebbene lo stile e la scelta dei materiali abbiano reso la Stellina un modello senza eguali nel catalogo Autobianchi.
Particolarità della Autobianchi Stellina
Tra le caratteristiche più notevoli della Stellina spicca l’utilizzo pionieristico della vetroresina per la carrozzeria, una scelta tecnica mutuata dal modello americano Chevrolet Corvette ma declinata in chiave italiana, sia stilisticamente sia a livello di produzione industriale. La combinazione di telaio in acciaio e pannelli esterni in materiale plastico garantiva un’inedita resistenza alla corrosione e una grande leggerezza. Particolarmente curati erano anche gli interni, realizzati in skai nero o marrone, con dettagli pensati per una clientela urbana e benestante. Il tetto in tela nera, facilmente riponibile in uno scomparto dedicato, contribuiva all’impronta elegante e sportiva della vettura. Dal punto di vista della presenza sul mercato, la Stellina rappresenta il 100% dell’offerta Autobianchi in questa serie e attira tutto l'interesse degli utenti per il marchio nella nostra piattaforma, a conferma della sua rarità e unicità.
Dati tecnici della Autobianchi Stellina
Versioni speciali e modelli da collezione
Non risultano versioni o allestimenti speciali della Stellina: tutta la produzione è da considerarsi limitata, con appena 502 esemplari assemblati. L’unica eccezione è costituita dal prototipo realizzato da Luigi Rapi e presentato nel 1963, divenuto pezzo unico di riferimento storico.
Motore, trasmissione e comportamento stradale
La Stellina è equipaggiata con il classico quattro cilindri da 767 cm³ (e successivi 792 cm³ nell’ultima versione), installato posteriormente e raffreddato a liquido. I 29 CV, gestiti da un cambio manuale a quattro rapporti, sono sufficienti per una vettura di dimensioni e peso contenuti. La propulsione posteriore, insieme al baricentro basso garantito dal telaio leggero in acciaio e vetroresina, offre una guida agile e divertente, tipica delle piccole spider italiane degli anni Sessanta. I freni a tamburo su tutte le ruote rappresentano una scelta tecnica coerente con l’epoca, ma impongono una guida prudente rispetto agli standard moderni. Le versioni più ricercate sono la prima serie da 767 cm³ e la successiva Stellina 800 da 792 cm³, entrambe assai rare in virtù della produzione limitatissima.
Interni, comfort, esterni e design
Il design della Stellina porta la firma di Luigi Rapi, già noto nel settore per soluzioni eleganti e innovative. L’esterno compatto e pulito è evidenziato dalla carrozzeria in vetroresina, con linee tese e proporzioni perfette per una spider urbana. La capote nera retrattile si integra con disinvoltura nella sagoma, mentre il lunotto posteriore trasparente in plastica e le finiture cromate aggiungono tocchi di esclusività. Gli interni, rivestiti in skai nero o marrone, riprendono lo stile minimalista degli anni Sessanta, ma con particolare cura dei dettagli. Tra gli accessori rari: radio, portapacchi cromato, marmitta sportiva Abarth, cerchi a raggi o in lega.
Altre caratteristiche degne di nota
La struttura in vetroresina ha assicurato per la Stellina una totale immunità alla ruggine, qualità rara sulle vetture dell’epoca. Il bagagliaio anteriore, seppur ridotto, permette poca capacità di carico, mentre la disposizione meccanica lascia uno spazio supplementare dietro i sedili.
Sintesi sulla Autobianchi Stellina
La Stellina rappresenta una sintesi perfetta tra innovazione tecnica e stile anni Sessanta, grazie all’uso pionieristico della vetroresina e a un design raffinato. Rarissima per via delle sole 502 unità prodotte, offre una combinazione di leggerezza, eleganza e originalità che la rendono unica nel panorama delle spider italiane d’epoca.