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Autobianchi A111 - Acquista la tua Oldtimer

L’Autobianchi A111 rappresenta un pezzo unico nella storia del marchio: berlina a quattro porte prodotta dal 1969 al 1972, è la vettura di maggiori dimensioni realizzata dalla casa, famosa fino ad allora per le sue compatte. Compatta, elegante e tecnologicamente avanzata per l’epoca, abbina un design da famigliare a innovazioni come la trazione anteriore e il motore trasversale, derivati direttamente dalla Primula. Più avanti tante altre informazioni su storia, tecnica e curiosità di questa Autobianchi fuori dal comune.

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Storia e genesi dell’Autobianchi A111

Alla fine degli anni Sessanta, il direttore generale di Autobianchi, Enrico Ghiretti, desiderava una berlina tre volumi che ampliasse la gamma oltre la Primula. Grazie all’esperienza accumulata con il primo esperimento italiano di trazione anteriore e motore trasversale, il progetto della A111 vide la luce nel 1969. L’adozione del pianale e della meccanica della Primula accoppiate a una carrozzeria più spaziosa e raffinata derivò anche dalla necessità di non gravare il centro stile Fiat, già impegnato su altri fronti. La A111 entrò così in produzione andandosi a collocare sopra tutte le precedenti proposte Autobianchi per dimensioni e dotazioni.

Evoluzione del modello

La A111 è nata come risposta alla richiesta di una berlina compatta con un’impostazione di classe superiore. Derivata in parte dal progetto Fiat 123 mai lanciato, si ispira, nelle linee, alla Fiat 124 e 128, con un design squadrato e fanali anteriori rettangolari. Nel 1970, in occasione del Salone di Torino, debutta la A111 Serie 2, caratterizzata da nuovi gruppi ottici posteriori a sviluppo verticale, interni rivisti, consolle centrale e leva del cambio più corta. La produzione termina nel 1972, lasciando spazio solo a modelli di segmento inferiore come Autobianchi A112 e Y10.

Caratteristiche distintive e numeri della Autobianchi A111

L’A111 si distingue per la trazione anteriore abbinata a motore trasversale 1.4 litri, una soluzione all’avanguardia per il periodo e che apporterà vantaggi prestazionali e di abitabilità. Il comfort era superiore allo standard Autobianchi, con sedili anteriori separati e regolabili, finiture interne curate e dettagli come il cruscotto in vero legno. La produzione totale si attesta sulle 56.984 unità, rendendola nettamente meno diffusa rispetto ad altre vetture familiari coeve del gruppo Fiat. Si tratta dell’unica berlina di questa taglia marchiata Autobianchi, modello la cui quota rispetto all’intera produzione Autobianchi è piccola, dato che la casa si è sempre concentrata sulle piccole cilindrate.

Dati tecnici principali

Serie speciali e versioni da collezione

Non risultano edizioni limitate ufficiali o modelli speciali della Autobianchi A111 prodotte di serie. Le principali differenze sono da ricercare tra la prima e la seconda serie, con quest'ultima riconoscibile per i fanali posteriori sovrapposti e alcuni dettagli dell’abitacolo rinnovati.

Difetti ricorrenti e manutenzione della Autobianchi A111

Dalle fonti disponibili non emergono debolezze peculiari o note di servizio ricorrenti. Vista la base tecnica condivisa con la Primula, è comunque consigliabile ispezionare la carrozzeria in particolare nelle zone dei sottoporta e passaruota, spesso soggette a corrosione in veicoli italiani d’epoca, nonché eventuali trafilaggi dal gruppo motore o problemi agli organi di trasmissione.

Motore, guida e comportamento su strada

Il quattro cilindri da 1,4 litri, montato trasversalmente e con trazione anteriore, fornisce una progressione brillante per una berlina dell’epoca, unite a una buona tenuta di strada favorita dalle sospensioni indipendenti. La guida è facile e moderna rispetto a molte coetanee con trazione posteriore, rendendo la vettura adatta sia a percorsi cittadini che a viaggi più lunghi. Il cambio manuale a quattro marce è preciso, merito della consuetudine Autobianchi/FIAT nel settore. La seconda serie mantiene tutte queste caratteristiche affinando la posizione della leva cambio e l’ergonomia dell’abitacolo. Entrambe le serie della A111 si equivalgono a livello prestazionale, ma la seconda serie è più ricercata dagli appassionati per le sue evoluzioni estetiche e di comfort.

Design, abitacolo e dotazioni

La carrozzeria della A111 è caratterizzata da linee tese e pulite, firma degli anni Settanta italiani, con particolari richiami alla Fiat 124. Spiccano i fari anteriori rettangolari e i fanali posteriori verticali (dalla Serie 2). All’interno, la plancia in vero legno e la scelta tra rivestimenti in tessuto, pelle sintetica o loro combinazioni sottolineano un’attenzione superiore al segmento. Non sono documentate versioni speciali con verniciature o materiali esclusivi, ma la qualità complessiva è tipica delle piccole-grandi Autobianchi, specie se paragonata allo standard della categoria.

Altri dettagli rilevanti

L’Autobianchi A111 rappresenta un esperimento unico per il marchio, quasi una “Fiat che non fu”, poiché il progetto di base sarebbe dovuto diventare una nuova berlina Fiat, ma fu adattato dalla casa di Desio per non sovrapporsi alla gamma madre. La produzione contenuta ne fa oggi una presenza rara, ma soprattutto significativa per comprendere i trasferimenti tecnologici Fiat-Autobianchi.

In sintesi

La Autobianchi A111 merita attenzione per essere la berlina di maggiore cubatura realizzata dallo storico marchio brianzolo, adottando soluzioni tecniche d’avanguardia come il motore trasversale con trazione anteriore. Oggi resta un’auto rara, interessante per chi ricerca modelli che rappresentano una svolta nella storia tecnica italiana degli anni Sessanta e Settanta.