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Alvis 14.75 auto d’epoca in vendita

L’Alvis 14.75, realizzata tra il 1927 e il 1929, rappresenta un punto di svolta tecnico nella storia del marchio britannico, essendo la prima vettura Alvis equipaggiata con un motore a sei cilindri. Le sue linee classiche e l’ingegneria pionieristica ne fanno una presenza rara e di notevole interesse per intenditori e restauratori.

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Storia e origini dell’Alvis 14.75

Lanciata nel 1927, l’Alvis 14.75 è stata la prima vettura del costruttore inglese dotata di motore a sei cilindri, segnando l’ingresso del marchio in una nuova era tecnica. Nata dall’ambizione di superare il limite dei quattro cilindri, la 14.75 venne progettata per garantire una maggiore fluidità di marcia e prestazioni più lineari. L’auto venne assemblata in un periodo in cui la casa di Coventry stava sperimentando nuove soluzioni meccaniche e stilistiche, distinguendosi per qualità costruttiva e attenzione al dettaglio.

Evoluzione della serie Alvis 14.75

La 14.75 rappresenta il passaggio di Alvis dalla produzione di modelli con motore quattro cilindri a veicoli più sofisticati a sei cilindri. Sebbene prodotta solo per un breve periodo (1927-1929), questa serie ha aperto la strada a modelli successivi più avanzati. Non avendo veri predecessori in ambito sei cilindri in casa Alvis, la 14.75 fu la base per sviluppi tecnici che influenzeranno modelli futuri come la Silver Eagle e la Speed 20.

Caratteristiche distintive e dati di interesse

L’Alvis 14.75 spicca nella storia automobilistica per essere stata la pioniera della configurazione a sei cilindri nella gamma del marchio. La sua meccanica avanzata per l’epoca, insieme a uno stile sobrio ma elegante, testimonia l’orientamento ingegneristico e la passione per il dettaglio della manifattura inglese di quegli anni.

Dati tecnici dell’Alvis 14.75

Versioni speciali e modelli da collezione

Non sono documentate versioni limitate o allestimenti speciali della Alvis 14.75, dato il limitato periodo di produzione e la focalizzazione della casa madre sullo sviluppo tecnico generalizzato di questa nuova serie sei cilindri.

Debolezze e punti deboli

Non sono state riportate criticità ricorrenti nella documentazione consultata, ma trattandosi di un veicolo degli anni Venti è d’obbligo prestare grande attenzione alla conservazione di telaio, organi meccanici originali e alla correttezza degli impianti elettrici e di lubrificazione, i quali richiedono conoscenza approfondita nelle fasi di restauro e manutenzione.

Motore, trasmissione e prestazioni dinamiche

La 14.75 introduce per la prima volta in casa Alvis un motore a sei cilindri capace di offrire un’erogazione lineare e una migliore distribuzione del peso sul telaio rispetto ai modelli precedenti a quattro cilindri. La sensazione di guida, per l’epoca, risulta più stabile e confortevole, ben supportata dalla trasmissione manuale e dalla ripartizione delle masse. Dalla 14.75 hanno avuto origine modelli futuri come la Silver Eagle, famosa negli ambienti sportivi anteguerra, e la Speed 20, con la quale Alvis svilupperà ulteriormente le caratteristiche tecniche introdotte da questa serie pionieristica.

Interni, materiali e stile

L’Alvis 14.75 si presenta con una carrozzeria dalle linee tradizionali, ampi parafanghi separati, cofano lungo e dettagli in ottone o nichel. Gli interni erano personalizzabili su richiesta con materiali di qualità elevata, come legno lavorato e pelle naturale per plancia e sedili. L’attenzione ai dettagli e l’impostazione artigianale dell’epoca permettevano la presenza di particolari unici per ogni esemplare, dalla scelta delle finiture alle combinazioni cromatiche esterne, solitamente in tinte British Racing Green, nero o bordeaux.

Ulteriori dettagli di rilievo

Poiché la 14.75 rappresenta il capostipite della genealogia sei cilindri in casa Alvis, ogni esemplare ha un valore documentale per gli appassionati di storia dell’automobile e può essere fonte di approfondimento nei raduni di veicoli d’epoca.

Sintesi sull’Alvis 14.75

L’Alvis 14.75 occupa un posto speciale tra le vetture d’epoca britanniche degli anni Venti, essendo il primo modello del marchio dotato di un sofisticato sei cilindri. Produzione limitata, ingegneria innovativa e stile classico la rendono una vettura di riferimento per collezionisti e studiosi della storia automobilistica inglese.