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Brabham d'epoca in vendita

La Brabham Racing Organisation è stata una nota scuderia della Formula 1. Tutte le sue vetture erano identificate dalla sigla BT, iniziali dei cognomi dei fondatori, Jack Brabham, ex-campione del mondo, e il tecnico di progettazione Ron Tauranac.

Brabham: la storia

La Brabham fu fondata nel 1962 come MRD, Motor Racing Development, dall'omonimo pilota australiano che decise di diventare anche costruttore. Le sue vetture erano destinate sia alle corse che a clienti che desideravano auto di categoria inferiore. Le prime auto avevano sigla "MRD" ma furono presto rinominate quando un giornalista disse che la fonetica, in francese, somigliava troppo alla parola “merde”.

Brabham: i primi anni

La Brabham debuttò in Formula 1 nel 1962, ma si ritirò per il cambio rotto. Nel 1963 schierò due vetture, di cui una vinse a Solitude, e debuttò nelle competizioni per vetture sportive. Le scelte di produzione seguivano un’ottica più commerciale che tecnica e si utilizzava un vecchio telaio e sospensioni con molleggi esterni. Quando si aumentò la rigidità e si realizzarono sospensioni tali da garantire facilità di guida, arrivò il successo sportivo e commerciale. Nel 1964 ci furono le prime vittorie in Formula 1 e nel 1965, con l’uso delle gomme Goodyear, si ottennero ulteriori progressi. Nel 1966 la Brabham usò il motore Repco, un monoblocco d’alluminio da cui fu realizzato un V8 monoalbero da 300 CV con cui vinse il primo titolo costruttori e piloti. L’anno successivo vinse il campionato costruttori ma non quello piloti.

Brabham: gli anni '70

La Brabham abbandonò il motore a 8 cilindri e iniziò la collaborazione con l'Alfa Romeo. Nel 1978 arrivarono Lauda e lo sponsor Parmalat e fu introdotta una ventola nel retro, con cui vinse un GP. Successivamente il motore fu sostituito con il Ford Cosworth. Dopo il 1979 Piquet si aggiudicò tre GP e nel 1982, quando gli fu affiancato Patrese, la collaborazione con la BMW fornì un turbo a 4 cilindri con cui però la BT50 si ritirò. Gareggiò nuovamente con la BT49 con motore Ford e Piquet vinse il GP Brasile. Successivamente Patrese vinse quello di Monaco.

Brabham: il declino

Nel 1985, con Olivetti sponsor e pneumatici Pirelli, la Brabham ebbe un solo successo. Nel 1986 la BT55 fu un disastro e in un test De Angelis morì. De Cesaris affiancò Patrese e la Brabham arrivò nona tra i costruttori. Fu poi abbandonata dalla Olivetti e BMW e, quando un dirigente fu arrestato per frode fiscale, il team fu rilevato dalla giapponese Middlebridge. Dal 1990 al 1992 la Brabham gareggiò con la BT60B con scarsi risultati e, pochi giorni dopo il GP d’Ungheria, la squadra collassò finanziariamente e scomparve dalla Formula 1.

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The Dave Morgan 1971 Brabham BT35

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