Bitter CD – Auto d’epoca in vendita
La Bitter CD rappresenta una delle coupé più ricercate e particolari degli anni Settanta: costruita tra il 1973 e il 1979 in soli 395 esemplari, abbina prestazioni, lusso e un design di chiara ispirazione italiana a una tecnica affidabile di origine Opel. Gli esemplari superstiti sono molto apprezzati dagli appassionati e spesso conservano dettagli originali oltre a numerose dotazioni speciali.
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1976 | Bitter CD
Bitter CD, molto originale e autentico, ex Howard Carpendale

Riferimenti all'annuncio "Bitter CD" di Classic Trader
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1979 | Bitter CD
Bitter - CD Diplomat 5300 V8 Frua Coupé - 1979
1976 | Bitter CD
1.Hand Top Historie
1978 | Bitter CD
Aus Privatbesitz zu verkaufen
1976 | Bitter CD
Hochwertige Frame Off-Restaurierung
1976 | Bitter CD
1974 | Bitter CD
Online Only: The European Sale featuring the Petitjean Collection
1978 | Bitter CD
Deutsches Traumauto der 70er Jahre
1977 | Bitter CD
CD Diplomat
1975 | Bitter CD
One of 395 ever build
1977 | Bitter CD
... dreamcar No.276 of 395 built to your dreams ...
1979 | Bitter CD
Auction Duxford: 29.03.2017 Estimate: £60000 - 70000
Storia e origini della Bitter CD
La Bitter CD nasce dal sogno di Erich Bitter, ex pilota e imprenditore tedesco, che dopo la collaborazione con Intermeccanica decide di realizzare un’auto sportiva propria. Bitten si affida a Opel e al carrozziere Baur di Stoccarda: il risultato è una gran turismo che esordisce come prototipo all’IAA del 1969 attirando subito interesse. Il design definitivo viene affidato al celebre Pietro Frua, con forti richiami stilistici italiani e dettagli rifiniti da Baur. La vettura viene presentata ufficialmente nel 1973 alla IAA e prende la denominazione Bitter CD (dove "CD" sta per Coupé Diplomat, in onore della base tecnica). Il periodo di produzione breve e la grande crisi petrolifera comportano una tiratura molto limitata. Dal 1973 al 1979 vengono costruiti circa 395 esemplari, che rimangono riservati a una clientela elitaria e raffinata.
Evoluzione e successione del modello
La Bitter CD rappresenta l’erede spirituale dell’Intermeccanica Italia e apre la via ai futuri modelli Bitter. Sfrutta la base tecnica della Opel Diplomat, da cui deriva anche la meccanica V8 di origine Chevrolet. La produzione artigianale avviene presso Baur a Stoccarda, con ogni esemplare spesso personalizzato secondo i desideri del cliente. Il successore diretto della CD sarà la Bitter SC, prodotta dal 1981 al 1989, con un’impostazione più moderna e sempre orientata verso gran turismo d’élite.
Particolarità e numeri della Bitter CD
La Bitter CD si distingue per la produzione estremamente limitata, la cura nelle finiture artigianali e un design che ricorda le più prestigiose coupé italiane del periodo. Dotata di dettagli raffinati come l'interno in pelle (anche in pelle di bufalo su richiesta), targhe numerate e optional esclusivi, la CD è oggi riconoscibile per la sua originalità e unicità tra le gran turismo del periodo. Molti esemplari dispongono ancora di corrispondenza numeri motore e telaio (matching numbers) e accessori d’epoca. La presenza costante della Bitter CD in esposizioni, concorsi d’eleganza e letteratura dedicata sottolinea l’aura di esclusività e fascino che l’auto conserva.
Dati tecnici della Bitter CD
Versioni speciali e allestimenti unici
Non esistono vere e proprie edizioni limitate di serie della Bitter CD, ma la rarità di alcuni esemplari è accresciuta da optional molto particolari (come la pelle di bufalo, numerazione individuale sulla placca in bronzo in console, ruote CD originali). Alcune vetture sono note per essere state personalizzate direttamente presso la fabbrica su ordinazione; si segnala inoltre la presenza di versioni in colorazioni molto rare, inclusi 5 esemplari realizzati in bianco, particolarmente ricercati.
Motore, guida e comportamento dinamico
La Bitter CD offre prestazioni solide grazie al propulsore V8 da 5,4 litri, mutuato dalla Opel Diplomat, con una risposta pronta e una coppia generosa, ideale per una gran turismo di lusso degli anni Settanta. La trasmissione offre una guida confortevole, più orientata al viaggio veloce che alla sportività pura. L’auto è conosciuta anche per la sua robustezza meccanica e la discreta affidabilità, favorite dalla base tecnica Opel e Chevrolet, che facilita il reperimento dei ricambi rispetto a molte coupé artigianali di pari periodo. Tutti gli esemplari Bitter CD presentano dati tecnici simili: V8 5,4 litri, circa 230 CV, cambio automatico, trazione posteriore e una struttura telaistica robusta, condivisa con la Diplomat.
Stile, interni e dettagli firmati
L’aspetto della Bitter CD combina linee filanti, superfici vetrate estese e una coda corta in stile italiano. Il design porta la firma di Pietro Frua, con modifiche successive per adattarsi ai gusti tedeschi e alle esigenze della produzione Baur. Gli interni risplendono per qualità dei materiali: ampia scelta di pelli pregiate (incluso il raro bufalo), moquette lunga con logo Bitter, plancia rifinita con elementi in legno e dettagli bronzati. Optional come sedili posteriori removibili, cerchi originali CD, climatizzazione migliorata e accessori personalizzati erano disponibili su richiesta. Le configurazioni colori erano spesso scelte direttamente dal cliente, rendendo ciascuna vettura unica.
Altri aspetti rilevanti
Molte Bitter CD sono accompagnate ancora oggi da documentazione originale, manuale d’uso e lettere firmate da Erich Bitter. Alcune hanno ricevuto trattamenti protettivi post-restauro, come la ceramica per la carrozzeria. Il modello soddisfa i requisiti per la targa storica (TÜV/H) ed è spesso riconosciuto anche nei registri FIVA (classe A2). Alcuni proprietari hanno ottenuto successi in importanti Concours d’Elegance.
In sintesi
La Bitter CD simboleggia il meglio del connubio tra artigianalità tedesca e stile italiano anni ’70. Esclusiva, rara e personalizzabile, la CD rappresenta un’ottima scelta per gli appassionati che cercano una gran turismo fuori dagli schemi, con tecnologie affidabili, dotazioni lussuose e uno stile immediatamente riconoscibile nel panorama dei classici europei.

