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Amilcar – Auto d’epoca in vendita
Amilcar, il costruttore francese attivo tra il 1921 e il 1940, è famoso tra gli appassionati per i suoi modelli leggeri e sportivi, spesso paragonati a una “Bugatti per il popolo”. La gamma, che spazia dai celebri cyclecar fino alle innovative auto familiari Compound, offre agli estimatori auto capaci di sorprendere per tecnica, originalità e piacere di guida.
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1924 | Amilcar CGS
1924 Amilcar CGS

1924 | Amilcar CC
1924 AMILCAR C4 SPORT 6CV 3 SEATER
Riferimenti all'annuncio "Amilcar" di Classic Trader
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1928 | Amilcar CGSS
Amilcar CGSS 1928 - superbe historique - restauration de qualité - important dossier accompagnant l’auto
1927 | Amilcar C3
Series 26 | Expert´s report grade 2 | Restored org. condition
1933 | Amilcar Typ M
1927 | Amilcar C6
1927 Amilcar C6 Voiturette
1926 | Amilcar CGS
1926 Amilcar/AC Type-G Special
1924 | Amilcar CGS
Amilcar - CGS3 - 1924
1926 | Amilcar CGS
CONSERVATO
1929 | Amilcar Typ M
AMILCAR TYP-M SCHWIEGERMUTTERSITZ SG.GUTER ZUSTAND
1922 | Amilcar C4
1922 Amilcar C4 '22
1922 | Amilcar C4
1922 Amilcar C4 '22
Storia di Amilcar
Fondata nel 1921 a Saint-Denis da Joseph Lamy ed Emile Akar, Amilcar nasce dalla fusione dei nomi dei suoi fondatori, con l’obiettivo di produrre automobili accessibili al grande pubblico francese. Le prime Amilcar erano cyclecar, progettate per aggirare le tasse di circolazione tramite una cilindrata e un peso contenuti. Conquistano rapidamente attenzione grazie ai successi nelle competizioni, unendo ingegnosità tecnica e una produzione diffusa in vari paesi europei, tra cui anche l'Italia. Negli anni Trenta, dopo una fase di crisi, Amilcar viene rilevata dalla Hotchkiss e cessa la produzione con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Evoluzione e modelli principali
Il primo modello fu la Amilcar CC del 1922, piccola e leggera, prodotta anche in Italia con specifiche versioni nazionali. Alla CC seguirono varianti più sportive e sofisticate come la C4, la CS, la famosa CGS (Châssis Grand Sport) e la CGSS, veri e propri punti di riferimento per la categoria cyclecar grazie ai sistemi di lubrificazione a pressione e ai freni su tutte le ruote. Nel 1926 venne introdotta la potente C6 con motore 6 cilindri. Con la crisi degli anni Trenta e l’evoluzione del mercato, Amilcar ampliò la gamma con la Type E e modelli di fascia media come la Torpedo e la Pégase, fino all’innovativa Compound del 1938.
Punti salienti e particolarità
I modelli Amilcar sono celebrati per il loro peso ridotto, la meccanica raffinata e le prestazioni brillanti, elementi che li hanno resi apprezzati anche nel mondo delle corse e presso famosi carrozzieri. La mitica CGS con carrozzeria boattail di Ch. Duval in alluminio è particolarmente ricercata; spesso le auto mantengono ancora accessori originali come parafanghi storici e una documentazione dettagliata. Molte Amilcar oggi sono state oggetto di restauri professionali, spesso nella classica colorazione “French Blue”, e vengono utilizzate sia per eventi statici che per gare storiche.
Dati tecnici principali
Edizioni speciali e modelli da collezione
Alcuni modelli di Amilcar sono divenuti autentiche rarità, come la CGS boattail alluminio firmata Duval, particolarmente apprezzata per la combinazione di leggerezza e design da corsa. La C6, con il suo 6 cilindri da 85 CV, è uno dei cyclecar sportivi più potenti dell’epoca. Edizioni come la Torpedo Type E hanno rappresentato il tentativo di entrare nel segmento delle auto medie, mentre la Compound si è distinta per l’uso di telaio monoscocca e sospensioni indipendenti, soluzioni tecniche d’avanguardia all’epoca.
Manutenzione, punti deboli e affidabilità
Non sono segnalate criticità particolari all’interno della documentazione disponibile. La storia delle Amilcar suggerisce che molti esemplari sono stati oggetto di restauri profondi, con frequente revisione di motore, cambio e avviamento per garantirne l’affidabilità. I ricambi possono essere complessi da reperire soprattutto per versioni poco diffuse o allestimenti speciali; tuttavia, esistono collezionisti e specialisti in grado di seguire restauri rispettosi dell’originalità del mezzo e della manutenzione ordinaria.
Motorizzazioni, prestazioni e comportamento su strada
Le Amilcar sono celebri per la vivacità e la maneggevolezza garantite dal peso contenuto. Già i primi modelli CC potevano raggiungere i 75 km/h, la CGS superava i 110 km/h grazie ai 30 CV, mentre la C6 raggiungeva potenze fino a 85 CV. La leggerezza della costruzione si traduce in uno stile di guida reattivo e divertente, valorizzato nelle competizioni d’epoca e moderne. Le trasmissioni manuali erano disponibili con 3 o 4 rapporti e alcune modifiche erano finalizzate ad aumentare la robustezza nei modelli corsaioli. - Amilcar CGS: tipica carrozzeria anni '20, 4 cilindri, 33 CV, elevata originalità e rarità.
- Amilcar C6: motore 6 cilindri, fino a 85 CV, pensata per le gare.
- Amilcar Type E: torpedo grande, 42 CV, 4 marce.
- Amilcar Compound: monoscocca in alluminio, sospensioni indipendenti, motore 1185cc OHV.
Design, comfort e dotazioni
Amilcar ha avuto una forte identità stilistica: dalle linee affusolate dei cyclecar ai cofani lunghi da corsa della C6, passando per il design torpedo delle versioni Type E. Alcune versioni sfoggiavano ruote a raggi, dettagli cromati, cruscotti strumenti precisi e sedili sportivi minimalisti. La colorazione “French Blue” o le livree con motivi floreali erano diffuse nelle versioni da corsa. Il logo più apprezzato resta il Pegaso stilizzato (spesso come statuetta sul radiatore). Gli accessori, tra cui parabrezza abbattibili, copriruota e radiatori a rete fitta, testimoniano la cura nell'allestimento delle versioni più lussuose.
Altre caratteristiche e curiosità
Un aneddoto macabro riguarda la ballerina Isadora Duncan, deceduta nel 1927 su una Amilcar a Nizza, quando una sua sciarpa si impigliò nelle ruote a raggi. Da notare la presenza di versioni per il mercato locale: in Italia le Amilcar furono assemblate sia dalla Compagnia Generale Automobili, sia dalla Società Industriale Lombardo Veneta Automobili, sotto il nome Amilcar Italiana.
In sintesi
Le Amilcar rappresentano una delle espressioni più autentiche dell'ingegno francese in campo automobilistico tra le due guerre: leggere, vivaci, tecnologicamente avanzate per l’epoca e capaci di distinguersi nelle corse come nell’uso quotidiano. Tutt’oggi, la forte presenza di modelli CGS, la cura dei restauri e l’interesse dei collezionisti testimoniano il valore storico e tecnico di questo marchio unico.


