SEAT Fura: compra un'auto d'epoca
La SEAT Fura è una piccola vettura spagnola prodotta dal 1981 al 1986, discendente diretta della Fiat 127. Oggi è ricercata come auto d'epoca, grazie alla sua semplicità meccanica, alla manutenzione economica e al ridotto costo assicurativo. Chi desidera un'auto storica accessibile e dal forte legame con la cultura automobilistica europea trova nella Fura un'opzione concreta.
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1983 | SEAT Fura
SEAT FURA CRONO
Storia della SEAT Fura
La SEAT Fura nasce all'inizio degli anni Ottanta, quando SEAT decide di sviluppare un proprio modello basato sulla piattaforma della Fiat 127, prodotta in Spagna dal 1972 grazie agli accordi tra le due case. Con l'uscita di scena della Fiat 127, la Fura raccoglie l'eredità di uno dei modelli più diffusi in Europa, adottando le stesse linee compatte e funzionali, ma con lievi modifiche stilistiche e tecniche per adattarsi alle esigenze del mercato iberico. Questo modello ha rappresentato un passo importante per SEAT nell'affermazione della propria identità industriale.
Evoluzione del modello
La Fura segue direttamente la Fiat 127 e ne mantiene molte soluzioni costruttive. All’epoca venivano offerte diverse motorizzazioni con varianti a tre e cinque porte. Dopo il pensionamento della Fura, SEAT avviò la produzione della Marbella, che pur conservando alcune soluzioni della 127/Fura, segna un’ulteriore evoluzione nel segmento delle city car spagnole.
Punti di forza della SEAT Fura
La Fura è famosa per la robustezza della meccanica Fiat e per la sua praticità urbana, grazie a dimensioni compatte e costi di esercizio contenuti. I ricambi sono ancora oggi reperibili, favorita dalla larga diffusione della piattaforma 127. Alcuni esemplari conservano l’allestimento originale, dettaglio molto apprezzato dai puristi.
Dati tecnici SEAT Fura
Versioni speciali
In Spagna sono state offerte alcune versioni particolari, come la Fura Crono con un’allestimento più sportivo e dettagli estetici specifici. Queste varianti sono oggi particolarmente ricercate dagli appassionati.
Difetti noti e punti deboli
Le criticità principali riguardano la corrosione della carrozzeria (specialmente nei passaruota e sottoporta) e l’usura delle guarnizioni. La meccanica è affidabile ma richiede attenzione regolare a distribuzione e freni. Chi cerca una Fura deve valutare lo stato della scocca e delle parti esposte agli agenti atmosferici.
Motore, guida e prestazioni
I motori, derivati dalla Fiat 127, garantiscono buone prestazioni per il segmento: parco consumi e facilità di manutenzione straordinaria. Il cambio manuale e la leggerezza complessiva permettono una guida agile nel traffico urbano e nei centri storici. Sospensioni semplici, ma efficaci su strade dissestate. Non offrono prestazioni sportive, ma sono affidabili e brillanti nell’uso quotidiano. Tra le versioni più interessanti va ricordata la Fura Crono, che univa una dotazione più ricca ad un look sportivo, distinguendosi tra le citycar degli anni Ottanta.
Design, comfort e interni
La linea della Fura riprende lo stile razionale della Fiat 127, con qualche modifica su mascherina e gruppi ottici. Gli interni sono spartani ma funzionali, spesso con selleria in tessuto resistente e cruscotto semplice. Tra gli optional si trovano autoradio, fendinebbia e alcune livree personalizzate offerte sulle versioni speciali. L’essenzialità del design si riflette anche nella dotazione di bordo, pensata più per la praticità che per il lusso.
Altri aspetti rilevanti
La SEAT Fura gode di agevolazioni come l’esenzione dal bollo e assicurazione ridotta in quanto veicolo storico. Diverse offerte includono servizi aggiuntivi come assistenza nella reimmatricolazione, possibilità di prova su strada e trasporto nazionale/internazionale.
Riepilogo sulla SEAT Fura
La SEAT Fura rappresenta un pezzo di storia dell’automobilismo spagnolo, perfetta per chi cerca una classica accessibile, affidabile e con una forte valenza storica. Pratica nella vita quotidiana, la Fura resta una delle migliori porte d’accesso al mondo delle auto d’epoca, soprattutto per chi ama la semplicità e la concretezza dell’ingegneria anni Ottanta.
