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Saporoshez 968 auto d'epoca in vendita
Il Saporoshez 968 è una berlina compatta prodotta negli anni '70 e '80 dall'ex produttore sovietico SAS, oggi ucraino, progettata con tecniche avanzate per l’epoca e conosciuta per la sua meccanica semplice e l’estetica particolare, ispirata a modelli occidentali come l’NSU Prinz 4 e il Chevrolet Corvair.
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1973 | Saporoshez 968
ZAZ Saporoshez 968M
1977 | Saporoshez 968 A
ZAZ 968 A
1988 | Saporoshez 968 M
One Owner from New
1978 | Saporoshez 968 A
Andere Saporoshez 968 A, Top Zustand, H-Zulassung
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Storia del Saporoshez 968
Il Saporoshez 968 vede la luce nel 1970 e viene prodotto in serie dal 1971. Si tratta dello sviluppo diretto del predecessore SAS 966, rispetto al quale introduce alcuni aggiornamenti soprattutto nell'impianto di illuminazione. La prima serie, la 968, resta in produzione fino al 1973 quando viene sostituita dalla versione 968 A, rimasta sul mercato fino al 1979. La piattaforma è una monoscocca molto simile all’NSU Prinz 4, evidenziando l’influenza stilistica occidentale. Nel 1979 il debutto del 968 M, prodotto fino al 1994, segna una leggera evoluzione delle forme e dell’alleggerimento complessivo del veicolo mediante l’utilizzo di polimeri plastici e il redesign di alcune parti della carrozzeria.
Evoluzione della serie 968
La serie 968 nasce come evoluzione del 966, riprendendone lo schema meccanico ma aggiornando dettagli tecnici e di sicurezza, come la predisposizione per cinture, la colonna sterzo deformabile e un sistema di allarme antifurto. La versione A presenta miglioramenti nella sicurezza attiva e passiva. Nel 1979 arriva il modello 968 M, leggermente più grande e alleggerito di 40 kg grazie a nuove soluzioni di design e materiali, con l’eliminazione delle prese d’aria posteriori e delle cromature, mantenuto in produzione fino al 1994.
Caratteristiche peculiari del Saporoshez 968
Il Saporoshez 968 colpisce per la sua meccanica semplice e affidabile: un motore V4 posteriore in alluminio da 1.196 cc e 40 CV, associato ad un cambio manuale a 4 marce. Alcune versioni offrono 45 CV e prestazioni leggermente più brillanti. La robustezza del telaio lo rende adatto alle strade difficili dell’est Europa, garantendo un buon comfort. Equipaggiamenti come l’impianto di riscaldamento a benzina, pur limitati nell’affidabilità, erano soluzioni rare per l’epoca. Nelle ultime serie vennero introdotti miglioramenti tecnici, come il doppio circuito frenante e il carburatore più moderno.
Dati tecnici del Saporoshez 968
Versioni speciali e rare della 968
La 968 M, prodotta dal 1979 al 1994, rappresenta la versione aggiornata, più leggera e modernizzata grazie ai materiali plastici e a piccole variazioni estetiche. Non si segnalano altre serie limitate o edizioni celebrative note.
Punti deboli e difetti ricorrenti
Tra le criticità segnalate, il sistema di riscaldamento a benzina si è dimostrato inaffidabile e il motore posteriore tende al surriscaldamento in condizioni di uso intenso. Tuttavia, la meccanica semplice rende le riparazioni generalmente alla portata di autoriparatori esperti. La protezione contro la corrosione è migliorata nelle versioni più recenti, ma resta consigliabile ispezionare sempre lo stato della carrozzeria e dei longheroni.
Motore, trasmissione e dinamica di guida
Il Saporoshez 968 è dotato di un motore V4 in alluminio montato posteriormente, che sviluppa 40-45 CV. Il cambio manuale a 4 rapporti consente una guida semplice ma richiede attenzione nelle cambiate, specie nelle prime serie. La velocità massima raggiunge i 123 km/h nelle versioni più potenti, con una ripresa modesta. Il comportamento su strada è prevedibile, con una buona resistenza sulle superfici sconnesse, dato il robusto telaio. La tenuta di strada è inferiore a quella di modelli occidentali coevi, ma la semplicità tecnica facilita l’uso e la manutenzione. Da sottolineare il 968 M prodotto dal 1979, interessante per le migliorie strutturali e la riduzione del peso, rendendolo più agile rispetto alle versioni precedenti.
Interni, comfort ed estetica
Gli interni del Saporoshez 968 sono essenziali ma funzionali, tipici della produzione dell’Est Europa negli anni ’70 e ’80. I materiali sono semplici, con plastiche rigide e rivestimenti in tessuto o vinile. Il sedile posteriore offre spazio sufficiente per due adulti. La plancia richiama l’impostazione delle piccole tedesche dell’epoca, con una strumentazione ridotta all’essenziale. Esternamente, la 968 si distingue per la silhouette a coda tronca e i fari tondi, ispirati a modelli come NSU Prinz 4 e Chevrolet Corvair. Le versioni M sono riconoscibili per l’assenza delle prese d’aria posteriori e la riduzione delle applicazioni cromate. Tra gli accessori, erano rari i dettagli come la radio o i fendinebbia, mentre la presenza di riscaldamento a benzina era una peculiarità tecnica per il periodo.
Altre informazioni
Il Saporoshez 968 circolò anche nella ex-DDR, dove veniva apprezzato per la maggiore potenza rispetto al Trabant 601. La capacità del telaio di assorbire le irregolarità stradali lo rendeva adeguato su superfici dissestate. Il modello rappresenta un interessante esempio della scuola progettuale sovietica, influenzata però da soluzioni occidentali.
Sintesi
Il Saporoshez 968 si distingue tra le auto d’epoca dell’Est Europa per la sua particolare storia progettuale, la semplicità tecnica e le soluzioni stilistiche derivate sia dagli standard sovietici che da modelli europei. Con quasi tutte le offerte Saporoshez che riguardano la serie 968, questa vettura rappresenta la quintessenza del marchio SAS nel segmento delle piccole berline storiche.