Adler Standard 6: Auto d’epoca in vendita

Storia e introduzione dell’Adler Standard 6

L’Adler Standard 6 nacque come risposta di Adler, già attiva nel settore automobilistico dal 1900, allo sviluppo di veicoli di fascia medio-alta. Presentata al Salone di Berlino nel 1926, la Standard 6 segnò un cambio di passo grazie al motore sei cilindri in linea e all’introduzione dei freni idraulici ATE, una novità assoluta nel panorama tedesco. La produzione terminò nel 1934 dopo numerose evoluzioni tecniche e aggiornamenti stilistici. Il modello divenne celebre anche per aver compiuto il primo giro del mondo in auto, guidata da Clärenore Stinnes tra il 1927 e il 1929 per oltre 47.000 km.

Evoluzione e varianti del modello

La Standard 6 fu proposta in più versioni: la limousine 4 porte (L4), la torpedo (T4) e la cabriolet 2 porte (Cb2), con carrozzerie anche di carrozzieri esterni. Le prime versioni, dal 1926, montavano un motore 2.540 cm³ da 45 CV. Nel 1928 con la Standard 6A il motore salì a 2.916 cm³, successivamente la potenza fu portata a 60 CV nell’ultima evoluzione, la Standard 6 3U (1933-1934), unica della gamma Adler con sospensioni anteriori indipendenti. Dopo la Standard 6, Adler proseguì la gamma con modelli ancora più evoluti in termini di comfort e prestazioni.

Punti salienti dell’Adler Standard 6

L’Adler Standard 6 porta con sé molteplici primati tecnici: è il primo veicolo tedesco a montare un impianto frenante completamente idraulico ATE, conferendo maggiore sicurezza. La varietà delle carrozzerie disponibili e la robustezza la resero celebre in numerosi raid internazionali. Il viaggio attorno al mondo tra il 1927 e il 1929 contribuì a consolidare la sua fama.

Dati tecnici principali

Edizioni speciali e modelli da collezione

La versione più pregiata rimane la Standard 6 3U per via della sospensione anteriore indipendente, offerta solo dal 1933 al 1934 e disponibile anche come cabriolet. Particolare importanza storica merita inoltre qualsiasi esemplare riconducibile al viaggio di Clärenore Stinnes, vero pezzo da museo.

Motore, trasmissione e comportamento su strada

Fin dalle origini, la Standard 6 si poneva ai vertici della categoria per silenziosità e fluidità di marcia, grazie al sei cilindri a corsa lunga e al raffinato equilibrio meccanico. Il cambio manuale, unito al telaio robusto e ai freni idraulici, offriva una guida sicura e confortevole, benché la presenza di assali rigidi limitasse la tenuta rispetto ai modelli più tardi a ruote indipendenti. Tra le versioni più interessanti spicca la Standard 6 3U (1933-1934), riconoscibile per la sospensione anteriore indipendente e il motore 2.916 cm³ da 60 CV, considerata la più evoluta dell’intera serie.

Interni, comfort ed estetica

Le versioni limousine offrivano interni rifiniti in legno e tessuto, cruscotto essenziale ma completo per l’epoca, e una notevole abitabilità per cinque occupanti grazie agli ingombri generosi. In opzione erano disponibili accessori come tendine parasole e portapacchi. Le versioni torpedo adottavano laterali apribili in tela, ampliando la vocazione turistica. Le cabriolet spiccano per l’eleganza delle linee, unite a materiali di pregio e dettagli curati.

Sintesi

L’Adler Standard 6 rappresenta una pietra miliare della produzione automobilistica tedesca tra le due guerre mondiali. Rara e ricercata dagli appassionati per le sue innovazioni tecniche, la varietà di versioni disponibili e il ruolo centrale in eventi storici come il primo giro del mondo in auto. Un’auto che ancora oggi trasmette il fascino degli anni d’oro dell’automobilismo.