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Triumph TR 3: auto d'epoca in vendita
La Triumph TR3, prodotta tra il 1955 e il 1962, ha rivoluzionato la categoria delle roadster inglesi con il suo carattere grintoso, il motore a quattro cilindri e soluzioni tecniche pionieristiche come i freni a disco anteriori, oltre a numerose varianti apprezzate dagli appassionati.
Risultati della ricerca

1960 | Triumph TR 3A
Truimph TR3 A completely body-off restored

1957 | Triumph TR 3
1000 Miglia eligible, Restauration in 2017-2018, Recent work done

1957 | Triumph TR 3
1957 Triumph TR3 Small Mouth '57

1957 | Triumph TR 3
Triumph TR3 Small Mouth

1960 | Triumph TR 3A
1960 Triumph TR3A


1959 | Triumph TR 3A
Beautiful Triumph TR3A, excellent condition

1958 | Triumph TR 3A
LHD - Uitstekende staat!

1960 | Triumph TR 3A
DISPONIBILE C.R.S. – SUPERCONDIZIONI – SUPERPREZZO

1959 | Triumph TR 3A
Triumph TR3 A | Goede staat | Technische upgrades | 1959

1960 | Triumph TR 3A
Triumph TR3 | Body-off gerestaureerd | Topstaat | 1960



1961 | Triumph TR 3A
Overdrive

1960 | Triumph TR 3A
Triumph TR3A M0961
Storia e origini della Triumph TR3
Presentata nel 1955, la Triumph TR3 nasceva come evoluzione dalla TR2, con migliorie evidenti come la nuova calandra e l’aumento di potenza. Spinta principalmente ai mercati esteri, la TR3 fu particolarmente esportata verso gli Stati Uniti. La sua configurazione due posti cabriolet e la meccanica semplice ma robusta la resero ideale sia per chi cercava una sportiva accessibile, sia per chi desiderava cimentarsi nelle competizioni. Già a metà produzione, tra il 1956 e il 1957, la TR3 introduce importanti innovazioni come i freni a disco anteriori, rendendola una delle prime inglesi di serie con questa soluzione. La produzione della prima versione totalizzò 13.377 unità prima dell’arrivo delle versioni evolute.
Evoluzione e successione della serie TR3
Nel 1957 debutta la versione aggiornata, nota come TR3A (nome mai ufficializzato da Triumph), caratterizzata da una calandra più ampia, modifiche funzionali come le maniglie delle portiere esterne e nuova strumentazione. Questa versione conta 58.236 esemplari prodotti. Nel 1962, accanto alla nuova TR4, viene offerta la TR3B, con cambio completamente sincronizzato e motore da 2.198 cm³, pensata quasi esclusivamente per il mercato americano. La ‘TR3 Italia’ si distingue per le 300 unità con carrozzeria realizzata in Italia. Il modello successivo fu la Triumph TR4 (1961-1967).
Caratteristiche principali e dati sul mercato
La TR3 si segnalava per il motore 4 cilindri da 1.991 cm³, 95–101 CV SAE a seconda dell’anno, freni a disco anteriori Girling dal 1956, telaio separato, ampia offerta di optional, e una configurazione roadster pura. Nel database Classic Trader, la TR3 rappresenta il 94,3% dell’offerta Triumph relativa a questa serie, dimostrando la sua ampia disponibilità tra le auto Triumph d’epoca. Il modello con codice produttore TCF costituisce una quota del 5% del mercato, mentre il TSF lo 0,7%.
Sul fronte della domanda, la TR3 raggiunge una quota del 93,5% delle visualizzazioni per vetture Triumph di questa serie, con il modello TCF al 6% e il TSF allo 0,5%. Questi dati evidenziano l'interesse costante da parte degli appassionati e la presenza diffusa nei mercati internazionali.
Dati tecnici
Serie speciali e modelli da collezione
Oltre alla TR3 standard, spiccano le versioni TR3A (1957-1962) con nuovo frontale, finiture migliorate e numerose migliorie di dettaglio, e la rara TR3B (1962) destinata agli USA, con motore 2.198 cm³ e cambio sincronizzato su tutti i rapporti. Il modello ‘Triumph Italia’ – circa 300 esemplari – rappresenta la sintesi tra meccanica inglese e stile italiano, grazie alla carrozzeria specifica realizzata in Italia.
Motore, prestazioni e comportamento su strada
La TR3 montava inizialmente un 4 cilindri in linea da 1.991 cm³, con potenze di 95 CV SAE nelle prime versioni e fino a 101 CV SAE nelle successive, garantendo uno 0–100 km/h in circa 12 secondi e una velocità massima prossima ai 177 km/h. La versione TR3B utilizzava, invece, il motore 2.198 cm³ della TR4. Il cambio manuale a 4 rapporti, in molte auto abbinato a overdrive, permetteva guida rilassata anche a velocità sostenute. L’assetto risultava sportivo, grazie alle sospensioni anteriori indipendenti e al retrotreno rigido. Il comportamento su strada si distingue per la precisione e la chiarezza di reazioni, con la tipica tendenza dei roadster inglesi ad un retrotreno vivace su fondi umidi.
- Triumph TR3A: riconoscibile dalla calandra più grande e dettagli aggiornati, abbinata spesso a optional come hardtop, ruote a raggi e strumentazione rally.
- Triumph TR3B: motore 2.198 cm³, cambio totalmente sincronizzato, collezionata per la sua rarità.
- Triumph Italia: fusione fra il telaio Triumph e uno stile italianissimo, rara e ricercata nei raduni.
Interni, comfort, esterni e design
La TR3 si distingue per una carrozzeria roadster dalle linee decise, parafanghi pronunciati e cofano lungo. Gli interni sono spartani, con plancia strumentata in stile classico: tachimetro, contagiri, indicatori di temperatura, pressione olio e amperometro sono parte dell’equipaggiamento di serie. I sedili tradizionalmente in sky (opzionale in pelle), sono disponibili in diverse combinazioni cromatiche. Soft top e hardtop erano offerti come accessori, così come copertura tonneau e parabrezza avvolgente. Le colorazioni più diffuse spaziano dal British Racing Green, al Signal Red, nero, blu Royal, giallo Primrose e bianco. Cerchi a raggi di varia finitura, assetto ribassato e dettagli cromati completano la sportività dell’insieme. La dotazione poteva prevedere riscaldamento, fendinebbia, retrovisori, cronometri rally, copri bagagli cromato.
Ulteriori caratteristiche e curiosità
La TR3 è eleggibile per la Mille Miglia storica e partecipa con frequenza a raduni e manifestazioni per auto storiche. Ha goduto di successo anche nel motorsport, soprattutto nelle gare di regolarità e rally. È anche nota per la sua apparizione nel film “La dolce vita”, guidata da Marcello Mastroianni.
In sintesi
La Triumph TR3 rappresenta un riferimento nella storia delle roadster britanniche: grazie alle sue soluzioni tecniche avanzate, alle doti stradali e alla varietà di versioni prodotte, continua a essere molto apprezzata tra gli appassionati di auto d’epoca, sia come vettura da collezione sia per l’utilizzo in manifestazioni storiche e raduni.














