1990 | GTD 40

GTD40 by GT Developments – La Ford GT40 che ti lascia guidare

Ci sono repliche che cercano di assomigliare all’originale. E poi c’è questa GTD40 – un’auto che non è semplicemente “quasi come” la Ford GT40. No, questo bolide è un grido di battaglia su quattro ruote, un omaggio a Le Mans omologato per la strada, con un sound che trasformerà i tuoi vicini in amici o nemici. Nient’altro.

Storia – Da Essex a Sapporo, passando per l’inferno della preparazione da corsa

GT Developments (GTD) non era un’officina per hobbisti della domenica. Tra il 1983 e il 2004 vennero costruite nel Regno Unito circa 400 repliche della GT40 – per persone a cui un poster sul muro non bastava. Queste auto andarono in America, in Giappone e ritorno, finendo per lo più in garage dove i cavalli contavano più dei metri quadrati.

Questa GTD40 in particolare fu immatricolata per la prima volta nel Regno Unito il 5 gennaio 1990. Solo un anno dopo partì per il Giappone, targa SPS330YA40 a Sapporo. Nel 2007 la leggendaria Epping Motor Company la riportò sull’isola. E poi arrivò un italiano.

Un “Gentleman Driver” che prendeva la parola trackday più sul serio del suo matrimonio. Comprò l’auto e la trasformò da modello stradale a bestia da circuito. Non una showcar. Non una vanità. Ma una vera macchina da guida.

Tecnica – Da “carino” a “santo c…”

Le modifiche hanno inghiottito oltre 40.000 € – e ogni centesimo è valso la pena. Punti salienti:

• Cambio Renault fuori, cambio ZF da competizione dentro. Chiunque abbia cambiato marcia con una ZF sa: non è un cambio, è un giuramento meccanico.
• Collettori di aspirazione a doppio carburatore per più aria, più benzina, più dramma.
• Collettori e scarichi da corsa. Il suono? Un tuono da Detroit.
• Assale posteriore con giunti Uniball. Risultato: handling come un bisturi con licenza da corsa.
• Nuovo sistema di raffreddamento con radiatore ad alte prestazioni. Perché il V8 resti freddo quando tu lo scaldi.

La maggior parte dei pezzi arrivava dagli USA, molti furono realizzati su misura. Ci vollero anni. Ma il risultato è oro puro da corsa.

Dentro & fuori – Gulf per l’anima, nero per la lotta