|

Standard Eight – Acquistare un'auto d'epoca

La Standard Eight, prodotta dalla britannica Standard Motor Company dal 1938 al 1959, rappresenta l'evoluzione delle utilitarie inglesi tra le due guerre mondiali e il dopoguerra. Il modello si distingue per la sua ingegnosità meccanica e la soluzione tecnica essenziale, caratteristiche che riflettono la filosofia di semplicità e accessibilità tipica degli anni della ricostruzione economica.

Leggi di più

Risultati della ricerca

Attualmente non ci sono annunci corrispondenti alla tua ricerca.

Crea un avviso di ricerca

Venga notificato non appena viene pubblicato un annuncio che corrisponde ai tuoi filtri di ricerca.

Crea annuncio

Ha un Standard Eight che vuole vendere? Allora crea un annuncio ora.

Crea annuncio

Crea un avviso di ricerca

Venga notificato non appena viene pubblicato un annuncio che corrisponde ai tuoi filtri di ricerca.

Crea annuncio

Ha un Standard Eight che vuole vendere? Allora crea un annuncio ora.

Crea annuncio

Introduzione e storia della Standard Eight

La Standard Eight nasce come risposta della Standard Motor Company alla richiesta crescente di automobili compatte e accessibili in Gran Bretagna. Il primo modello, presentato nel 1922, montava un motore a quattro cilindri in linea da 1087 cc e fu prodotto per poco tempo. Negli anni successivi la famiglia Eight si è ampliata, in particolare con la Eight F, dotata di un motore da 1009 cc e 20,6 kW. Questo modello, dal prezzo competitivo, era pensato per una classe media in crescita e offriva soluzioni tecniche come l'avantreno a ruote indipendenti con balestra trasversale e il cambio a tre marce sincronizzate. La versione post-bellica, denominata semplicemente Eight, venne aggiornata con un cambio a quattro marce. Nel 1953 arrivò una nuova generazione, con carrozzeria autoportante, 803 cc e freni a tamburo Girling idraulici su tutte le ruote. Venduto a un prezzo accessibile, offriva una dotazione spartana. Dal 1954 vennero proposti alcuni aggiornamenti di comfort come la nuova accessibilità al bagagliaio.

Storia delle versioni

La Standard Eight ha attraversato diverse fasi: la primissima versione fu seguita dalla Eight F, modello più compatto e razionale, e successivamente dalla serie 8 hp dopo la Seconda guerra mondiale, che si distingueva per il nuovo cambio a quattro marce. La generazione del 1953, completamente riprogettata, segnava il passaggio a una scocca portante e a soluzioni tecniche più moderne. I suoi predecessori appartenevano sempre alla filosofia delle utilitarie Standard, mentre la sua successione si colloca nel passaggio alle nuove compatte degli anni Sessanta.

Caratteristiche peculiari della Standard Eight

Uno degli aspetti più interessanti della Standard Eight è la sua semplicità costruttiva, pensata per abbattere i costi e consentire alla classe media l’accesso all’automobile dopo il conflitto. Il modello del 1953, primo tra le utilitarie inglesi a far uso di una carrozzeria autoportante, si distingueva anche per i freni Girling idraulici su tutte le ruote. La versione base era davvero essenziale: un solo tergicristallo e bagagliaio accessibile dall’interno. Nel 1954 furono resi disponibili degli optional che ne miglioravano la fruibilità pratica.

Dati tecnici

Serie speciali e versioni da collezione

Nel 1954 fu proposta una versione aggiornata della Standard Eight con interni migliorati e maggiore accessibilità al bagagliaio. Nel complesso, la vera rarità oggi consiste nel trovare esemplari ancora circolanti: secondo le fonti, ne esisterebbero una decina al mondo in stato marciabile, quasi tutte in mani private e solo una in esposizione museale in Inghilterra.

Punti deboli e problematiche note

Non sono disponibili segnalazioni specifiche sulle criticità della Standard Eight, tuttavia, vista la semplicità costruttiva, occorre prestare attenzione al possibile degrado della carrozzeria autoportante nei modelli dal 1953 in poi, alla funzionalità dei freni a cavo sulle versioni pre-1953, e alle condizioni generali delle parti meccaniche dato che i ricambi possono risultare molto difficili da reperire. Si consiglia di verificare con attenzione la storia manutentiva di ogni esemplare.

Motorizzazione, guida e comportamento dinamico

La Standard Eight, specie nelle versioni del dopoguerra, era caratterizzata da una risposta tranquilla grazie ai suoi piccoli motori a quattro cilindri. Il cambio manuale, sia a 3 che a 4 marce, era fluido nelle versioni aggiornate e contribuiva a un uso cittadino confortevole. La costruzione leggera e il telaio autoportante nella generazione 1953 favorivano agilità nelle manovre urbane. La tenuta su strada non poteva però competere con modelli più prestazionali, restando comunque adatta alla mobilità quotidiana di quegli anni. Le versioni più rappresentative sono la Standard Eight F (1009 cc, 20,6 kW, cambio a tre marce) e il modello del 1953 (803 cc, 19,1 kW, carrozzeria autoportante e freni Girling idraulici).

Interni, comfort ed estetica

L’abitacolo della Standard Eight, soprattutto nella configurazione base degli anni Cinquanta, si distingueva per l’assoluta essenzialità: uno solo tergicristallo, finiture economiche e un bagagliaio accessibile solo ribaltando il sedile posteriore. Dal 1954 alcuni optional consentirono di avere un interno più curato e un accesso normale al baule. Gli esterni presentano linee sobrie, tipiche delle piccole berline britanniche di quel periodo. Non si segnalano designer di rilievo o abbinamenti cromatici particolarmente ricercati, ma proprio questa sobrietà contribuisce al suo carattere.

Altri aspetti rilevanti

La Standard Eight è stata una delle prime vetture della sua categoria a essere sottoposta a test approfonditi dalle principali riviste automobilistiche inglesi degli anni '50, che ne evidenziarono la convenienza. Questo riscontro mediatico fu alla base di un temporaneo incremento delle vendite poco dopo il lancio della versione 1953.

Sintesi della Standard Eight

La Standard Eight, distribuita fra il 1938 e il 1959, racconta un importante capitolo della storia automobilistica inglese nel segmento delle utilitarie. Le sue versioni, sempre orientate alla praticità e all’essenzialità, ne fanno un’auto oggi rara sia sul mercato che nelle collezioni pubbliche e private, rappresentando al meglio il percorso di motorizzazione della Gran Bretagna del dopoguerra.